“Ci sarà sempre più bisogno di quelli che vanno a vedere, ad annusare, a commuoversi per una qualche storia vicina o lontana da raccontare a chi avrà ancora voglia di ascoltare.”
In Asia Tiziano Terzani ci ha passato una vita. Viaggiando e vivendo tra Hong Kong, Cina, Giappone, India, Singapore, Thailandia, attraversando l’Oriente raccontando pezzi di quotidianità. Nel libro “In questo libro che è più un reportage Terzani ci accompagna attraverso racconti autobiografici ed intimi frutto di anni di esperienze ed un vissuto unici. Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1998, contiene tutti gli articoli che Terzani, all’epoca corrispondente per Der Spiegel, scrisse durante il proprio soggiorno in Asia.
Leggere questo libro significa ripercorrere gli eventi più significativi della seconda metà del ‘900 della storia asiatica, un periodo denso di avvenimenti e fatti di cronaca dal rilievo internazionale. intanto diremmo che Terzani non aveva scelto un periodo comodo per trasferirsi in Asia. Gli anni ’70 sono stati gli anni della guerra in Vietnam, di Pol Pot in Cambogia, della morte di Mao Tse Tung in Cina. Così è quasi impossibile coglierne la complessità, le sfumature e le contraddizioni.
“In Asia” è certamente un ottimo punto di partenza per conoscere l’unicità di una filosofia ed una cultura millenaria. Preso per intero, il volume è un lungo reportage che tocca ogni angolo dell’Asia, dall’estremo oriente russo con un articolo sull’isola maledetta di Sakhalin, al Giappone degli Yakuza, passando per le vie di Macao e i palazzi di Manila abbandonati dal dittatore Marcos in una fuga in elicottero nel febbraio del 1986. Aiuta e molto l’ordine cronologico con cui i gli articoli e le riflessioni vengono presentati.
Questo perchè ci permette di comprendere meglio l’evoluzione sociale e spesso politica che caratterizza alcune parti del continente asiatico e l’estrema eterogeneità di questo ultimo. D’altra parte, la presenza di articoli di cronaca alternati a commenti e riflessioni permette di intrecciare queste due dimensioni, quella sociale e quella politica.
E coglierne aspetti che altrimenti passerebbero inosservati. Con questo libro Terzani ci invita a prestare ascolto all’altra voce, quella dell’Oriente vero, vissuto nella sua quotidianità, in mezzo alle donne e agli uomini, alle difficoltà, ai contrasti, ai riti, alle curiosità… ai mille volti del continente che più degli altri sembra destinato a influenzare il ventunesimo secolo.
Giornalista e scrittore italiano (Firenze 1938 – Orsigna, Pistoia, 2004). Profondo conoscitore del continente asiatico, vi approdò per la prima volta nel 1965, inviato dall’Olivetti. Dapprima (1972) corrispondente da Singapore per Der Spiegel, T. collaborò con diversi giornali, tra cui Il Giorno, l’Espresso, La Repubblica, Il Messaggero e il Corriere della Sera, assistendo alle fasi cruciali della guerra in Vietnam (dalla cui esperienza nacque il suo primo libro: Pelle di leopardo, 1973) e alla presa del potere da parte dei comunisti (su cui incentrò Giai Phong! La liberazione di Saigon, 1976).
Dal 1980 al 1984 visse a Pechino fino al momento dell’espulsione per attività controrivoluzionarie: esperienza che ispirò La porta proibita (1984). Dal 1985 al 1990 visse a Tokyo e in seguito a Bangkok, finché nel 1994 si trasferì a Delhi, ritirandosi dalla professione nel 1996; l’anno seguente si aggiudicò il premio Luigi Barzini all’inviato speciale. Tra gli altri libri, vanno ricordati: Holocaust in Kambodscha (con A. Barth e A. Rashatasuvan, 1981); Buonanotte, signor Lenin! (1992); Un indovino mi disse (1995); In Asia (1998); Lettere contro la guerra (2002); Un altro giro di giostra. Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo (2004).