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IL BIODIGESTORE: I DUBBI DELLA COMUNITA’ SANROCCHESE

23/03/2024 | Cuneo Quartieri

di Alessandro Claudio Giordano

Il Biodigestore ha rappresentato in questi ultimi mesi il tema su cui si sono confrontate spesso la maggioranza e l’opposizione del capoluogo. Il dibattito è sempre stato serrato, passando dalle schermaglie al confronto aperto. Ho approfondito il tema con Claudio Migliore, presidente del comitato di quartiere di San Rocco Castagnaretta con cui ho cercato di fare un quadro più preciso del sentito della comunità sanrocchese che vive a poche centinaia di metri dal biodigestore e che con buona approssimazione ha chiara la situazione.

D. – Sul biodigestore si profilano due ostacoli importanti. Il primo relativo al materiale richiesto che e’ ampiamente superiore alla quantita’ che oggi di lavorerebbe ed i prezzi relativi al mercato la cui offerta e’ decisamente superiore ad altri consorzi. Quale potrebbe essere la soluzione?

R. – Il biodigestore è unicamente uno strumento speculativo e non porta nessun beneficio per il territorio. Se si analizza Il nuovo Piano dell’Economia Circolare e delle Bonifiche (Prec)Regionale che prevede l’incremento del riciclo effettivo di materia, i biodigestori non possono essere coerenti con questa volontà politica perché non sono considerati impianti di recupero, non sono economici, tanto è che sono stati esclusi dalla missione del Pnrr.
Posso affermare senza dubbio che è fondamentale implementare la raccolta differenziata, spinta oltre il 90 per cento. Mentre Il miglior trattamento dei rifiuti organici urbani è il compostaggio aerobico, di piccole dimensioni o di comunità, dalle dimensioni degli impianti inferiore a 20.000 t/anno, adottando anche quello domestico e di Quartiere. Questo trattamento è basato su un continuo riciclo della materia senza produzione di rifiuti o combustione. E’ il solo che garantisce il rispetto delle indicazioni europee nel trattamento dei rifiuti, essendo più adeguato per il recupero della materia e per il loro maggior apporto di carbonio organico ai terreni.

D.- San Rocco e’ di confine con il biodigestore. A fronte dei presunti disagi sulla popolazione, come si e’ comportata l’amministrazione comunale?

R. – Devo dire che in questa occasione dalle istituzioni sono venuti meno alcuni principi fondamentali quali: INFORMARE e CONSULTARE i Quartieri interessati; non è stato adottato il principio di precauzione e di responsabilità che significa assumersi il dovere di informare e impedire l’occultamento di informazioni sui possibili rischi per la salute e non solo, e infine il principio della prevenzione sui disagi che inevitabilmente ricadranno sui cittadini interessati, i quali non avranno alcun beneficio tangibile da tale impianto.

D. – Come presidente del comitato di quartiere credo tu abbia il polso della situazione. Cosa ne pensa la comunità sanrocchese?

R. – La comunità sanrocchese è fortemente contraria e preoccupata all’installazione del biodigestore, in quanto già in passato, con la vecchia discarica ha subito e ancora subisce notevoli disagi. Penso che i cittadini debbano essere parte attiva alle decisioni e non subire passivamente e acriticamente scelte che vengono prese in senso univoco.

Claudio Migliore (presidente comitato di quartiere San Rocco Castagnaretta)

D. – In sede di assemblea dei diversi comitati di quartiere hai manifestato il disagio e la preoccupazione della comunita’ per il biodigestore e se si che atteggiamento hai registrato?
R. – Purtroppo devo dire che a livello di Consulta ho provato più volte a portare il problema Biodigestore, barriere architettoniche, sanità, grandi opere, ma non ho trovato quella volontà, attenzione e giusto dibattito con presa di posizione che i problemi meriterebbero,
Purtroppo i comitati, ma non tutti, sono attenti più alle problematiche del singolo territorio che non ai grandi temi cittadini, con la scusante che sono temi troppo grandi, io invece ritengo che la Consulta come organo propositivo e di raccolta delle volontà dei cittadini abbia l’obbligo di esprimere, presentare proposte o dissenso sulle grandi questioni per il bene della comunità, Altrimenti la Consulta rimane un mero organismo conviviale.

D. – A tuo avviso c’e’ o ci sarebbe una piano B sul biodigestore?

R. – A questa risposta non so rispondere ma penso di sì.

D. – Da qualche settimana è cambiato il gestore della raccolta rifiuti. Dalla presentazione del nuovo progetto pare emergano importanti novità, e tu dovessi suggerire interventi a migliorare il servizio su San Rocco cosa suggeriresti?

R. – Sicuramente dobbiamo aspettare per vedere l’efficacia del nuovo servizio. Certamente una parte importante da fare è una corretta informazione che sappia raggiungere tutti.

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