Oggi voglio parlarvi di una bella realtà della nostra provincia, di un luogo di aggregazione, un focolare sicuro e accogliente per molti ragazzi affetti da disabilità.
Una casa nel vero senso del termine, in cui vivere le giornate insieme ad Educatori e Oss competenti e soprattutto di grande umanità.
Un luogo in cui si cresce insieme, o con percorsi individuali, ogni ragazzo è seguito con i suoi giusti tempi. Nulla è accelerato, tutto segue il normale corso delle loro percezioni ed emozioni. E gli operatori del centro diurno Casamica lo sanno bene e con pazienza e tanto impegno danno ad ogni ospite la possibilità di trovare la propria stabilità emotiva e pian piano crescere, senza fretta, ognuno con il suo giusto tempo. Una seconda famiglia che giorno dopo giorno si prende cura di molti dei nostri figli, anche del mio.
Il centro diurno Socio Terapeutico Riabilitativo Casamica ha sede a Busca, fu aperto nel 2004: la nuova struttura, ricavata al posto del vecchio ospizio, fu finanziata quasi completamente dal Comune. Intervenne anche il Consorzio socio-assistenziale Grana e Maira, ente gestore del servizio, che completò l’opera con la costruzione del terzo piano. Dal 1° ottobre 2021 è gestito dal Raggruppamento temporaneo delle cooperative sociali Proposta 80, Insieme a Voi e Quadrifoglio per conto del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese. Il referente del Centro è l’educatore professionale Daniele Donadio.
Del centro dicono: “Qui è la persona il vero Centro! Perché tutto qui è voluto, studiato, pensato e organizzato per mettere i ragazzi prima di tutto. Soltanto una preparazione professionale basata su un’attitudine autentica ai servizi sociali può fare di un “mestiere” come quello dell’educatore, dell’oss o di chi a qualunque titolo svolga una attività presso la struttura, un modo di “essere”, capace di “fare” famiglia: quella seconda famiglia di cui hanno tanto bisogno non soltanto i ragazzi ma anche i loro più stretti parenti ed amici”.
E da mamma di un ospite di questa struttura posso confermare che è così.
Oggi nel mio spazio conosceremo meglio chi ogni giorno vive a contatto con questi ragazzi, cercheremo di capire quale attività svolgono, le loro esigenze, le loro battaglie quotidiane, le loro vittorie.
Uno sguardo da vicino tramite gli occhi degli operatori che da anni con professionalità e costanza crescono e rendono più autonomi e soprattutto più felici tanti ragazzi che, senza questi sostegni forse non avrebbero potuto avere una vita così piena di attività e di sorrisi.
Ne parliamo con il responsabile del centro, Daniele Donadio.
La ringrazio di dedicarmi del tempo e le chiedo, ci racconti una vostra giornata tipo.
L’orario di funzionamento del Centro è dalle 8.30 alle 17.00 dal Lunedi al Venerdi ( festivi esclusi); gli ospiti giungono al centro usufruendo del servizio di trasporto o accompagnati dai propri familiari. La giornata e tendenzialmente suddivisa in due momenti; 08.30-12.15 e 14,30-16.15 in base alla programmazione giornaliera. Qui di seguito una giornata tipo:
8.30 – 9.30 Accoglienza degli Ospiti al Centro.
9.30 – 12.00 Attività cognitive, ludiche, esterne ed interne al Centro in base alla programmazione giornaliera.
12.00 – 12.15 Igiene pre-pranzo.
12.15 – 13.15 Pranzo.
13.15 – 14.30 Igiene Post Pranzo / Rilassamento.
14.30 – 16.15 Attività cognitive, ludiche, esterne ed interne al Centro in base alla programmazione giornaliera.
16.15 – 16.30 Preparazione per l’uscita.
16.30 – 17.00 Rientro al domicilio degli ospiti.
D. – Gli ospiti del vostro centro usufruiscono davvero di tante attività dallo sport, alle passeggiate in montagna, alle gite al mare, al giardinaggio, alla piscina, ma non si disdegna anche il bowling, il cinema, un giro al Lunapark; un aperitivo al bar, per passare ad attività come la musicoterapia, il karaoke, alla stanza sensoriale per migliorare la loro percezione e molto, ma molto altro. Tutto, e tengo a ricordarlo, gratuito. Come nascono queste attività? Trovate più solidarietà o porte chiuse?
R. – Le attività riabilitative attualmente proposte sono: Musicoterapia, Fisioterapia, Snoezelen, Acquaticità, Serv. Infermieristico. Le proposte riabilitative vengono attuate, calibrate tenendo in considerazione le caratteristiche degli ospiti… in passato erano state proposte ( Riabilitazione Equestre, Danzaterapia, pet-therapy…)
D. – Spesso si fatica ad accettare la disabilita del proprio figlio. Nella sua esperienza da educatore le chiedo di dare un consiglio per le famiglie con figli disabili che vedono i Centri diurni non sempre come la soluzione giusta.
R. – Ritengo che il Centro Diurno possa rispondere e dare risposta ai reali bisogni che gli ospiti e i loro familiari necessitano nell’ottica della Qualità della vita. Ogni intervento viene condiviso in equipe; coinvolgendo la famiglia in un progetto individualizzato i cui obiettivi vengono condivisi in riunioni centro-famiglia.
Ritengo che il Centro possa offrire alle famiglie un’alternanza all’istituzionalizzazione; offrendo alle stesse un luogo, fisico e ideale, in cui i progetti di Vita vengono concepiti, attivati e realizzati.
D. – Quanto è importante avere una giusta connessione e comunicazione con la famiglia dell’ospite, il vostro è un lavoro di squadra?
R. – La comunicazione con la famiglia è fondamentale; come accennato prima, il progetto individualizzato viene condiviso con la famiglia in maniera tale che tutti siano a conoscenza degli interventi da attuare nell’ottica del raggiungimento di un’autonomia totale. In tal senso la tecnologia ha favorito lo scambio di contatti e osservazioni immediate. Le riunioni in equipe multidisciplinare tra le diverse figure coinvolte vengono proposte mensilmente ma il monitoraggio del percorso evolutivo comprese eventuali criticità è continuo.
D. – Cosa ha imparato da questi ragazzi nella sua esperienza da educatore?
R. – La tenacia, la determinazione, la continua ricerca nel mettersi in gioco, le sconfitte e la caparbietà di uscire dai periodi più bui.
D. – Piccole e grandi vittorie giunte negli anni, un aneddoto?
R. – Certamente, potrebbero essere molti i racconti che si potrebbero narrare… in particolare ricordo un intervento educativo specifico rispetto ad un ospite che ad inizio inserimento presso il Centro non accettava nessun tipo di proposta/ intervento; compreso il pasto. L’intervento educativo mirato, il lavoro in equipe, la collaborazione con la famiglia e con i servizi sanitari hanno permesso con il tempo di modificare tale suo atteggiamento. Alcuni dei suoi comportamenti problema si sono ridimensionati, ha iniziato ad accettare le proposte educative, le uscite esterne dal centro, di consumare il pasto fornito dalla mensa prima individualmente e successivamente in refettorio in presenza degli altri ospiti…il suo atteggiamento di natura tendenzialmente negativa si è modificato; aprendosi alle diverse proposte offerte dal centro; ritengo questo un enorme successo.
D. -Nuovi progetti?
R. – Sì, seppur il centro sia in un una posizione centrale rispetto a Busca vorrei lavorare per incrementare l’inclusione sociale; in passato si sono fatte esperienze di tale tipo con alcune associazioni territoriali e in particolare verso un servizio nido gestito dalla nostra cooperativa; ma penso si possa e si debba fare di più.
D. – Come possiamo aiutare, concretamente, a sostenere le vostre attività?
R. – Dallo scorso anno abbiamo iniziato e formalizzato un intervento con un socio volontario che a cadenza settimanale collabora con gli operatori del centro per la realizzazione degli interventi. Le esperienze di volontariato di tale natura sono sempre ben accettate ed arricchenti. Chi volesse fare una donazione lo può fare; il denaro verrà utilizzato per l’acquisto di materiale vario utilizzabile nei nostri interventi, oppure per la realizzazione di attività condotte da consulenti esterni.