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Granda: i collegamenti incompiuti

12/07/2024 | Collegamenti e Trasporti

Tanto si è già detto e tanto se ne parlerà. Per Cuneo e per quella parte di Granda collocata ai piedi delle montagne il tema del “collegamento “ è un cruccio che ci si porta dietro da decenni. E’ di qualche giorno fa il rilievo fatto dalla Corte dei Conti che ha segnalato un aumento importante (dai 209 milioni di euro del 2009 ai 330 di oggi per il nuovo Tunnel del Tenda. Di qui la lettera della deputata Chiara Gribaudo (Pd) alla Prefettura di Cuneo per ottenere un chiarimento e confronto urgente, coinvolte  amministrazioni locali, regionali, Anas, Edilmaco e ministro Salvini. Richiesta che riveste notevole importanza per il tema trattato, ma che non esula nessuna  da responsabilità  tra tutte le forze politiche che si sono succedute negli ultimi quindici anni. Diremmo che siamo ostaggi di un paradosso per il quale in una realtà come la nostra che si è sviluppata poggiando le sue basi su una sorta di interscambio con la Liguria e la vicina Francia ciò che manca sono le strade. Si è detto tanto del colle di Tenda e tanto anche di quell’ultimo lotto che rende monca la A33 la Asti – Cuneo di cui il neo governatore del Piemonte Cirio, ne ha garantito il completamento dell’ultimo lotto entro l’anno. Le colpe non hanno colore o bandiere, perché sono endemiche in un tessuto politico che si è impermeabilizzato con il tempo, ha rifiutato il confronto con la quotidianità e non ha mai avuto una visione di prospettiva capace di capire che se si vuole uscire dall’angolo del ring dove si è adesso, si deve cambiare completamente il modus operandi. Essere uniti sui progetti indipendente dalla matrice politica. Nostro malgrado la Granda rimane una delle poche aree del paese in cui si fatica a digerire ed attuare progetti a carattere transfrontaliero e non solo. Dei tanti progetti e cantieri, tre per importanza e necessità indotte vanno segnalati diremmo questi tre che per urgenza, augurandoci che possano trovare soluzione definitiva. Vediamo allora lo stato dei lavori:

ARMO – CANTARANA

L’attuale tracciato che collega Cantarana (Provincia di Cuneo) ad Acquetico (provincia di Imperia) si sviluppa su 13,8 km particolarmente tortuosi che attraversano undici nuclei abitati, con un dislivello di 662 m e un tempo di percorrenza di circa 25 minuti. Il progetto di traforo ridurrebbe il percorso a 9,3 km per un dislivello di 370 m e una percorrenza di 6 minuti, senza attraversare nuclei abitati. Inoltre il traforo, se realizzato, rappresenterebbe una alternativa al Colle di Tenda per quanto riguarda i traffici commerciali.

Negli anni tra gli anni novanta e duemila l’ ANAS elaborò un piano che prevedeva tre interventi:

  • la variante Pontedassio-Imperia
  • la SS.1 Aurelia bis, variante dell’abitato di Imperia
  • la variante Pieve di Teco-Ormea, con traforo di Armo-Cantarana

Così vennero progettate e realizzate le opere relative ai primi due interventi, oltre a una variante dell’abitato di Pieve di Teco e al collegamento con Acquetico, punto di arrivo della variante di valico fino a Ormea..Nel maggio 1992 fu terminata la realizzazione del foro pilota del tunnel principale fra Armo e Cantarana: 2.852 metri di galleria, del diametro di 2,50 metri, che hanno consentito di verificare, positivamente, la composizione del terreno attraversato, e che in fase di realizzazione dell’opera dovrebbero essere allargati fino alle dimensioni finali previste per il tunnel. Dopo più di trent’anni anni di attesa, nel luglio 2019, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha annunciato l’inserimento della progettazione dell’opera nell’aggiornamento 2019 del Contratto di Programma Mit- Anas 2016-2020. Nell’ottobre 2020 il progetto definitivo per la realizzazione del traforo Armo-Cantarana ha superato l’esame a Roma ed è stato approvato in linea di massima dalla terza sezione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, anche se occorrerà completarlo e perfezionarlo in alcune parti.Inizialmente l’opera era inserita tra i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, ma nella versione di piano approvata dall’UE nel giugno 2021 l’opera è assente. L’infrastruttura è inserita nell’aggiornamento del Contratto di Programma 2016/2021 tra Ministero delle Infrastrutture e ANAS. Dalla rilevazione dell’ANAC sullo stato di attuazione dele infrastrutture strategiche e prioritarie, che si basa sui dati comunicati dal RUP al 31 dicembre 2020, risulta confermato l’inserimento dell’intervento “Adeguamento SS 28 – Variante di Pieve di Teco-Ormea con traforo di valico Armo-Cantarana” nell’Aggiornamento del CdP 2016-2020 per la sola progettazione Ad ottobre del 2023 si è tornato a parlare dell’Armo-Cantarana dove resta da sciogliere il nodo dei finanziamenti. L’intervento viene quantificato in 440 milioni lievitati rispetto ai 304 quantificati dall’ex Presidente della Camera di Commercio Ferruccio Dardanello, in era pre-Covid.Trovate le risorse bisognerà poi fare i conti con i tempi di realizzazione: nel 2020 venivano calcolati in poco più di tre anni, secondo una ottimistica stima. Tempi che comunque non escluderebbero una soluzione alternativa al traffico della SS28.A dicembre del 2023 il traforo dell’Armo-Cantarana è stato inserito sia dalla Regione Piemonte, così come la Liguria tra le priorità della programmazione presentate ad ANAS.

TANGENZIALE MONDOVI’

Il terzo lotto della tangenziale monregalese, 2,667 km, va da Villanova alla statale 28 per Vicoforte, con 1,4 km di gallerie e il viadotto Ellero, lungo 240 metri e con 4 campate. Servirà ad evitare il passaggio di molti dei 15.000 automezzi che ogni giorno attraversano il centro della città di Mondovì.

 A causa del forte aumento dei costi delle materie prime la spesa totale è salita dai circa 100 milioni previsti a circa 170 milioni. Negli ultimi mesi, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha lavorato intensamente con Anas per predisporre, nell’ambito del contratto di programma di Anas, un ulteriore stanziamento a copertura di questi oneri aggiuntivi.

Il parere ufficiale della Soprintendenza è arrivato in settimana e, dopo l’autorizzazione paesaggistica del Comune di Mondovì, tra il 27 e il 30 dicembre è attesa l’intesa Stato/Regione. In queste ultime settimane un investimento totale che supera i 180 milioni euro che garantirebbero lo sviluppo dei lavori a completamento dell’intervento nel monregalese

VARIANTE DI DEMONTE

Il progetto prevedeva la realizzazione della variante all’abitato di Demonte dell’itinerario SS.21 “della Maddalena”. Il progetto era nato dall’esigenza di alleggerire il centro di Demonte degli ottocento camion che transitano ogni giorno per raggiungere il territorio francese attraverso il Colle della Maddalena.L’intervento poi  sospeso dopo il parere negativo del MIBAC nel 2019 per motivi paesaggistici, in merito alla possibilità che il tracciato passi in galleria sotto la Collina del Podio. A giugno 2021 la Regione Piemonte ha richiesto al Minsitro dei Trasporti, Giovannini, il commissariamento dell’opera.

Per ottobre 2022 era atteso il via libera della Commissione europea alla valutazione di impatto ambientale del ministero dell’Ambiente, favorevole al progetto da 50 milioni, già approvato dal ministero delle Infrastrutture che però non è arrivato. A settembre 2023 un emendamento nell’ambito del decreto legge ASSET che riguarda la variante di Demonte impegnava il Governo a nominare un commissario straordinario con pieni poteri per la realizzazione dell’opera. È stata anche data la garanzia delle risorse, che rispetto ai 50 milioni stanziati dall’Anas avrebbero portato ad un plus del 30- 40%, per coprire i rincari delle materie prime nel settore edilizio. La fase realizzativa dell’opera è finanziata nell’ambito del prossimo aggiornamento del Contratto di programma stipulato con Anas per gli investimenti sulla rete stradale di interesse nazionale. Un passaggio fondamentale, richiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze, affinché i fondi siano immediatamente previsti in questa legge di bilancio. La Commissione Europea aveva però richiesto una compensazione dell’opera per un intervento indiretto sul Sito di interesse comunitario (Sic), cioè una modifica del percorso nel tratto dopo il Castello che attraversa il torrente Kant e va a ricongiungersi con la statale 21 del Colle della Maddalena, oltre l’abitato di Demonte. Lo scorso 30 dicembre 2023, in occasione della discussione e approvazione del bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, è stato chiesto stanziamento dei fondi necessari per i lavori delle opere infrastrutturali, essenziali per la vivibilità e la viabilità in Valle Stura e l’impegno del governo per dare il via ai lavori per l’installazione di paravalanghe sul tracciato della strada statale del Colle della Maddalena e l’avvio dei lavori per il raddoppio del ponte dell’Olla.

Vedremo cosa accadrà e con quali tempi. Inutile sottolineare quanto siano oggi del tutto inopportune le polemiche su chi o su che cosa,e quanto,  piuttosto serva sintonia di intenti e di obiettivi, il resto lo abbiamo già fatto negli ultimi cinquant’anni con la conduzione sciagurata (leggi Mercantour o Garessio – Albenga) di progetti cui neppure la più fervida fantasia poteva venir loro in soccorso. Il risulta Cuneo è isolata alla stregua di un eremo, questo è quanto abbiamo oggi. Di qui si riparte tutti ed uniti.

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