Le prime edizioni della Fiera del Marrone risalgono alla fine degli anni ‘30: Cuneo era uno dei più forniti centri mercatali di prodotti castanicoli del nord Italia, grazie alla grande ricchezza di frutti che arrivavano dai castagneti delle frazioni dell’altipiano e delle valli circostanti. L’idea della Fiera nasceva per creare un grande evento, da affiancare all’annuale mercato delle castagne che si svolgeva in quella che oggi è via XX Settembre. Con l’inizio della II Guerra Mondiale, la Fiera venne sospesa e solo nel 1999 se ne recuperò l’eredità, quando Edue Magnano, da poco nominato nella neonata Azienda Turistica Locale del cuneese, ha avuto l’intuizione di promuovere la città attraverso una fiera caratterizzata da un prodotto tipico, individuato appunto nella castagna.
Nel 1999 viene così organizzata la 1° edizione della rinata la Fiera del Marrone, che riscuote subito un grande successo: via Roma si riempie di espositori, di castagnari e di profumo di caldarroste. L’idea di Magnano non si limita però al solo mercato, ma vuole da subito caratterizzarsi come un punto di riferimento per gli operatori del settore. Grazie agli stretti rapporti con l’ambiente universitario, fin dalla prima edizione trova grande spazio la parte scientifica, con convegni e tavoli di lavoro sulle principali problematiche della castanicoltura.
Con la 2° edizione del 2000 nasce l’Associazione per la valorizzazione della castagna, che assume la titolarità della Fiera. L’Associazione, di cui fanno parte il Comune di Cuneo, la Coldiretti, l’Unione industriale e la Comunità montana Gesso Vermenagna e Pesio, forma una commissione per selezionare gli espositori e redige un disciplinare tecnico per richiedere l’IGP per la castagna Cuneo, in modo da dare un valore aggiunto al prodotto. «La Fiera è solo un momento della vita dell’associazione – amava ripetere Magnano – quello in grado di dare visibilità. Il vero scopo è promuovere la castagna, aiutare l’agricoltura e favorire il recupero dei boschi». La castagna poteva infatti fare da traino per gli altri prodotti del territorio, creando un circuito virtuoso tra le eccellenze gastronomiche cuneesi. Anche per questo durante la Fiera vengono organizzate cene a tema con alcuni chef “stellati” di grande richiamo, mentre i ristoratori della città sono invitati ad inserire nei menù almeno un piatto alle castagne.
Nelle edizioni successive la Fiera continua a crescere, ma necessita di professionalità sempre maggiori: per questo nel 2004 viene ceduta la titolarità dell’organizzazione al Comune di Cuneo. Nel 2005 le viene riconosciuto il titolo di Fiera di interesse regionale. Nel 2007, in quello che è definito “l’anno della svolta”, la Fiera ritrova un nuovo slancio: nascono i saloni tematici, che ridisegnano la Fiera e i suoi spazi, e viene redatto, grazie anche al contributo di conoscenze di Slow Food, un nuovo disciplinare per gli espositori, maggiormente stringente. Nel 2008 si completa il percorso: nuova organizzazione degli stand, nuovo slancio ai laboratori, divisi tra quelli sensoriali (Alle origini del gusto) e quelli artigianali (i Mestieri artigiani), maggiore importanza alla comunicazione. Nel 2009 arriva il riconoscimento come Fiera nazionale, nasce il Padiglione del Mobile per il legno di castagno e trovano spazio i birrifici artigianali e la carne piemontese, oltre agli spettacoli ripetuti durante tutta la giornata. Aumentano ancora gli espositori, che oramai coprono tutte le regioni italiane e molti paesi stranieri, e la Fiera si trova ad aver bisogno di nuovi spazi: si allarga così a Piazzetta Audiffredi, Piazza Torino e, per la prima volta dopo gli anni ’30, ritorna su Piazza Galimberti. Nascono iniziative collaterali alla Fiera, come le proposte turistiche di Conitours e di Terre di Granda, e ritrova spazio la parte scientifica, con Castanea, il 1° Congresso europeo sul castagno, che riunisce a Cuneo studiosi, professionisti e tecnici provenienti da tutto il mondo.
Il salto di qualità è certificato nel 2010 dai patrocini del Ministero dell’Agricoltura e del Turismo e dalle importanti partnership con Terra Madre e Eataly, che nei giorni della Fiera diventa vetrina della castagna IGP e delle eccellenze cuneesi. Gli espositori crescono ancora (saranno 240) e la Fiera si allarga ancora, fino a coprire metà piazza Galimberti. Gli anni successivi consolidano il successo della Fiera, che ogni anno si arricchisce di nuovi eventi, tra cui l’ormai classico concerto del Conservatorio “Ghedini” con l’assegnazione del Premio Città di Cuneo al migliore artista. Un successo certificato dalle oltre 300.000 presenze che per 4 giorni riempiono il centro di Cuneo.
Negli anni, la manifestazione è diventata una delle più importanti rassegne enogastronomiche d’Italia, vetrina unica delle produzioni tipiche, delle eccellenze e delle antiche tradizioni del territorio piemontese, delle Alpi e del Mare. La città si riempie di profumi, sapori e colori, permettendo di gustare e apprezzare i migliori prodotti enogastronomici ed artigianali dell’Italia e dell’Europa. Centinaia di espositori attentamente selezionati propongono ai visitatori i loro prodotti certificati, simbolo di qualità ed eccellenza che da sempre contraddistingue la manifestazione.