Secondi gli storici le origini di questo biscotto sono antichissime, anche se difficilmente databili, e risalenti alla cultura contadina della zona di Mondovì in provincia di Cuneo. I fornai, per far fronte all’aumento eccessivo del costo della farina, iniziarono a mescolarla con il fumetto di mais, in buona sostanza, la farina ricavata dal mais macinata finissima usata appositamente per i dolci e non per la polenta. Si racconta che le paste di meliga venissero preparate in ottobre, utilizzando la prima farina di mais appena macinata.
Differenti comunque le declinazioni, così nel Canavese come nel monregalese le paste di meliga non potevano avere come ingrediente principale la farina integrale di mais nelle varietà Nostrano dell’Isola, Pignoletto Rosso e Ottofile, tutti coltivati localmente e macinati rigorosamente a pietra. Le paste di meliga chiamate in piemontese paste ‘d melia vengono ancora oggi realizzate con un mix di farina di frumento e farina di antico mais piemontese (melia o meira indica appunto il granoturco in piemontese) a cui vengono aggiunti pochi altri genuini ingredienti (burro, zucchero, miele, uova e scorza di limone).
Tradizionalmente questi biscotti venivano mangiati a fine pasto inzuppati in un buon bicchiere di Barolo, di vino passito, di moscato o di dolcetto. Oggi appartengono più al rito della merenda pomeridiana o della prima colazione piemontese. Sembra anche che fossero i preferiti di Camillo Benso Conte di Cavour che era solito mangiarne due a fine pasto con un bicchiere di Barolo chinato. Per salvaguardarne il marchio è nato il Consorzio di Promozione e tutela delle Paste di Meliga del Monregalese è nato allo scopo, come si legge nella pagina introduttiva del sito, di contraddistinguere e e tutelare la qualità di un prodotto tipico locale. Paste fatte con zucchero, uova fresche, burro di qualità, farine rigorosamente macinate a pietra, tra cui la farina di Mais Ottofile (detta Meliga), aromi naturali o miele, per le aziende che li prevedono. La provenienza di questi ingredienti è, ove possibile, tipicamente Monregalese. Proprio l’ingrediente principe, il Mais, nella pregiata varietà Ottofile, proviene da coltivazioni locali: l’accordo con un molino a pietra ne consente la macinazione integrale, permettendo la percezione della grana grossolana della farina di mais in fase di degustazione. Il burro utilizzato è interamente ricavato da latte italiano.
Le uova sono fresche, in guscio, provenienti da galline allevate a terra. Le Paste di Meliga vengono aromatizzate esclusivamente con vaniglia e scorza di limone. Ecco le condizioni perché il biscotto sia eccellente e rifugga dalle tentazioni della produzione industriale, difendendo così la tradizione artigianale che ha fatto della pasta di meliga un dolce con la maiuscola.