Stime sul Pil 2017: spesa media famiglie e occupazione
da Redazione
Stime preliminari sul Prodotto interno lordo da parte dell’Istat. Nel 2017 il valore del Pil è stato pari al +1,5%.
In particolare si segnala che sempre lo scorso anno il Pil ha registrato “una crescita superiore alla media nazionale nel Nord-ovest e nel Nord-est”, con un rialzo dell'1,8% in entrambi i casi, “una dinamica lievemente inferiore nel Mezzogiorno”, con un aumento dell'1,4%, e “un incremento più modesto nel Centro”, dove la risalita non è andata oltre lo 0,9%, risultando dimezzata rispetto a quella dell'Italia settentrionale.
Altro dato fornito dall’Istat, la spesa media delle famiglie, che è di 2.564 euro al mese: segna +1,6% ed è in crescita nel 2017 rispetto all' anno prima, ma è ancora sotto i livelli del 2011 (2.640 euro).
L’Istat registra nel Nord-Ovest una spesa di 2.875/mese, quasi 900 euro in più che nelle Isole (1.983 euro). Un divario stabile, pari al 45% in termini relativi. Inoltre, cala nel 2017 la spesa media mensile delle famiglie che consumano meno. L'Istat inoltre stima un aumento della diseguaglianza nella distribuzione delle spese: -5% per le famiglie con i minori consumi.
Sono stati forniti anche gli ultimi dati sul lavoro: nel 2017 l'occupazione è cresciuta a livello nazionale dell'1,1%. L'aumento piu' rilevante si osserva nelle regioni del Nord-est e del Nord-ovest (entrambe +1,3%), seguite da quelle del
Centro (+1,1%).
Nelle regioni del Mezzogiorno la crescita è inferiore alla media nazionale, risultando pari all'1%.
Nel Nord-ovest la crescita dell'occupazione e' stata particolarmente vivace nei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,1%) e negli altri servizi (+2,4%). Nel Nord-est gli aumenti piu' marcati si registrano nel settore del commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+4,4%) e nell'agricoltura (+3,1%).
Nel Centro l'occupazione cresce solo nei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,3%) e negli altri servizi (+2,3%) mentre nel Mezzogiorno aumenta in misura piu' accentuata nell'industria (+3,2%), nel settore che comprende commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni e in quello delle costruzioni (entrambi +2,7%).