da Redazione
Secondo il Rapporto PIT Salute Cittadinanzattiva - Tribunale del malato, curarsi è sempre più difficile metà dei cittadini denuncia di non riuscire a curarsi nelle strutture pubbliche. In particolare aumentano i tempi per le liste di attesa, le segnalazioni sono salite dal 54,1% del 2016 al 56% dello scorso anno. Il maggiore disagio è per le visite specialistiche, in particolare oncologiche (dal 7,8% del 2016 al 9,9% del 2017), per chemio e radioterapia.
I costi sono in aumento, così le liste d'attesa. Quindi il tema dell’accesso alle prestazioni sanitarie è quello più rilevante. L’attesa segnalata come più problematica è quella relativa alle visite specialistiche, con un dato che passa dal 40,3% del 2016 al 39,% del 2017, e agli interventi di chirurgia che aumentano dal 28,1% al 30% del 2017.
I cittadini segnalano anche difficoltà che riguardano i ticket, in particolare per quanto concerne la mancata applicazione dell’esenzione – con un valore che passa dal 31% del 2016 al 30,2% del 2017 - e relativamente ai costi elevati e agli aumenti per diagnostica e specialistica, in misura del 37,4% per il 2016, e del 27,9% del 2017. Le prestazioni a totale carico dei cittadini pesano all’interno di questo quadro di analisi per il 25,6%, in netto aumento dal 18,6% del 2016.
Il rapporto conferma la diminuzione delle segnalazioni di presunti errori nella pratica medica ed assistenziale: nel 2017 si arriva al 9,8% rispetto al 13,3% del 2016. Per circa il 46% si tratta di presunti errori di diagnosi e terapie. Per la diagnosi le prime tre aree segnalate sono quelle dell''oncologia (20,5%), dell''ortopedia (15,8%) e della ginecologia e ostetricia (11,7%); per gli errori terapeutici prima è ortopedia (21%), seguita da chirurgia generale (13,5%) e ginecologia ed ostetricia (11,5%).
“Preoccupa", evidenzia il Tdm, "l''incremento di segnalazioni sulle cattive condizioni delle strutture che salgono dal 30,4% al 33,4%. In particolare, i cittadini denunciano macchinari obsoleti o rotti, ambienti fatiscenti, scarsa igiene nei bagni o negli spazi comuni. Un trend in aumento negli anni è quello relativo alle infezioni contratte in ambiente sanitario (4,9%)”.
Le maggiori difficoltà per accedere ai farmaci si sono riscontrate in quelli innovativi per l'epatite C (30,4%, ma in netto calo rispetto al 44,4% del 2016); seguono, in aumento, le segnalazioni per medicinali non disponibili (28,2%) e quelle riguardanti la spesa privata (20,4%), compresa quella per i farmaci regolati da nota limitativa (6,4%). Difficoltà in aumento anche per i farmaci con piano terapeutico (5,4%) e off label (4,6%).
Le aree cliniche più interessate dai problemi di accesso ai farmaci sono l''epatologia (28,2%), l'oncologia (10,7%), l'oculistica (10,6%) e la neurologia (9,8%).