Encelado un satellite di Saturno
di Piero Giuseppe Goletto
Non è una scoperta di poco conto fotografare, su un satellite di Saturno (Encelado, nello specifico), una eruzione di acqua liquida. L’episodio rende rilevante questo corpo celeste per un particolare settore dell’astronomia che riguarda la ricerca della vita al di fuori della Terra. Encelado è situato all’interno dell’anello più esterno di Saturno, che verrebbe alimentato dal “pennacchio criovulcanico” presente al Polo Sud di Encelado stesso.
Già negli anni 1980 si pensava che questa luna fosse geologicamente attiva e nel 2005 la sonda Cassini ha rivelato fenomeni di criovulcanismo. Dal polo Sud di Encelado vengono cioè eruttate particelle ghiacciate e a partire dal novembre 2005 sono stati fotografati numerosi getti. Si verifica un fenomeno molto simile ai geyser, e si ritiene possa trattarsi di acqua pura a temperature di 270 K.
Successivamente nel 2006 è stata confermata l’osservazione di sbuffi di vapore acqueo e ulteriori pennacchi sono stati visti nel 2008.
Il fenomeno fa pensare che ci sia acqua liquida sulla superficie: chi dice acqua liquida dice possibilità di vita (e in effetti Cassini ha trovato componenti organici in alcuni granelli di polvere) e si è ipotizzata l’esistenza di un oceano salato nel sottosuolo del satellite e di una fonte di calore.
Studi condotti nel 2014 sulla base dei dati rilevati dalla Cassini autorizzano l’ipotesi che nell’emisfero Sud di Encelado potrebbe trovarsi un oceano situato 30-40 km sotto la superficie. Il fondale di tale oceano potrebbe essere roccioso.
Encelado è quindi diventato insieme a Titano uno dei primi target, se non il primo, per studiare l’eventualepresenza di elementi biologici al di fuori della Terra.
