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"Siamo stufi di fare fotocopie e dire che lavoriamo", gli studenti cuneesi protestano.

di Loranzo Rosso

La protesta è iniziata nella mattinata di venerdì 13 ottobre e ha coinvolto i ragazzi del liceo Classico-Scientifico, Artistico, Magistrali e ITIS che si sono ribellati, camminando per Corso Nizza fino ad arrivare in Piazza Galimberti, contro la nuova legge 107 della Buona Scuola.

Tale legge prevede dei periodi di formazione in aziende per smaltire le ore imposte dal governo (400 ore negli istituti tecnici e 200 nei licei) con l’obiettivo di cambiare strategia di apprendimento passando dalle classiche lezioni frontali al metodo della pratica attraverso il lavoro. Due le divisioni tra gli studenti cuneesi e italiani: chi vede in questa obbligatorietà di lavorare uno sbocco per la formazione e per arrivare nel mondo del lavoro preparati con esperienza e chi, al contrario, vede il bicchiere mezzo vuoto risaltando gli aspetti negativi come la mancanza di retribuzione e la poca coerenza della tipologia di lavoro con l’indirizzo di studio. Gli studenti cuneesi lamentano una scarsa organizzazione da parte degli istituti, che difficilmente riescono a trovare un’azienda che riesca idonea per ognuno, rischiando di sfruttare il lavoro o semplicemente ridurlo a leggera manovalanza (fotocopie o altri lavori ripetitivi).

Un post della manifestazione su Facebook cita: “A scuola vogliamo studiare, crescere e informarci, non lavorare ed essere sfruttati! L'alternanza scuola lavoro è il colpo di grazia inflitto ad un'istruzione oramai già ridotta a brandelli, lavoriamo gratuitamente al posto di studiare, siamo costretti a fare lavori che tra l'altro non hanno nulla di realmente formativo”.